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Protocollo riabilitativo nella tendinopatia achillea

Esercizi in “eccentrica” 

PREMESSE

Durante la c ontrazione “concentrica” il muscolo si contrae accorciandosi; durante quella “eccentrica” si contrae allungandosi.

Gli esempi di contrazione eccentrica possono essere vari: per il tricipite surale si ha quando da un appoggio sull’avanpiede si passa ad un appoggio con il tallone a terra. Durante questo movimento il muscolo tricipite, pur rimanendo contratto, allunga le proprie fibre. È ben comprensibile come durante una corsa le contrazioni concentriche ed eccentriche del tricipite surale si susseguono in maniera frequente, rapida ed intensa.

Attualmente non si conosce con precisione il motivo per il quale il lavoro eccentrico abbia maggiore efficacia di quello concentrico (a pari carico) sulla struttura tendinea, adattandola a tollerare carichi maggiori e stimolando i processi degenerativi.

Velocità, ampiezza del movimento e peso da sollevare devono essere tali da consentire di effettuare almeno 15 ripetizioni (giungendo, possibilmente, all’affaticamento muscolare) senza sentire dolore; alcuni Autori fanno presente come sia possibile, le prime volte, sentire un dolore non disabilitante.

Le serie, le ripetizioni e la quantità delle sedute settimanali dipenderanno sempre, naturalmente, dalla condizione fisica iniziale.

Le prime volte potrebbe essere difficile eseguire questi esercizi per il dolore al tendine, quindi si dovrebbero effettuare movimenti molto lenti, iniziando le serie con ginocchio lievemente flesso ed in un range articolare ridotto (in modo da produrre un minore allungamento muscolo-tendineo) e senza sovraccarico; in caso di elevato dolore è consigliabile effettuare gli esercizi in doppio appoggio, per 1-2 serie, con 10-15 ripetizioni per esercizio, quindi dopo 3-4 settimane aumentare il carico con 2-3 serie e con 15-20 ripetizioni per esercizio.

La progressione del carico si ottiene aumentando il peso sollevato una volta raggiunte le 20-30 ripetizioni.

Particolare attenzione va posta all’ affaticamento muscolare (troppe serie): si rischierebbe, infatti, di affrontare gli esercizi con i muscoli stanchi, peggiorando la situazione.

Poiché dopo le prime sedute vi sarà un evidente indolenzimento muscolare è consigliabile evitare di eseguire questi esercizi in prossimità di gare.

L’incremento del peso sollevato, se non si hanno a disposizione attrezzi da palestra, potrebbe essere effettuato anche indossando uno zaino e riempiendolo progressivamente.

Una volta che la situazione migliora, anche la risalita del tallone potrebbe essere effettuata con una sola gamba, a velocità tale da non sentire dolore e fastidio.

- Ginocchio lievemente flesso

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Fig.1 

POSIZIONE INIZIALE

Carico sull’avanpiede dell’arto interessato con ginocchio lievemente flesso

e piede in flessione plantare.

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Fig.2

POSIZIONE INTERMEDIA

Abbassare lentamente il tallone dell’arto interessato.

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Fig.3

POSIZIONE FINALE

Portare il tallone dell’arto interessato al di sotto del piano d’appoggio.

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Fig.4

RITORNO ALLA POSIZIONE INIZIALE

Utilizzare l’arto controlaterale per tornare alla posizione iniziale

(non compiere contrazioni concentriche).

Effettuare 3 serie da 15 ripetizioni con ginocchio flesso, 2 volte al dì, 7 giorni la settimana, per 12 settimane.

- Ginocchio esteso

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Fig.5

POSIZIONE INIZIALE

Carico sull’avanpiede dell’arto interessato, con ginocchio esteso

e piede in flessione plantare.

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Fig.6

POSIZIONE INTERMEDIA

Abbassare lentamente il tallone dell’arto interessato.

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Fig.7

POSIZIONE FINALE

Portare il tallone dell’arto interessato al di sotto del piano d’appoggio.

Piede in massima flessione dorsale.

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Fig.8

RITORNO ALLA POSIZIONE INIZIALE.

Utilizzare l’arto controlaterale per tornare alla posizione iniziale

(non compiere contrazioni concentriche).

Effettuare 3 serie da 15 ripetizioni con ginocchio esteso, 2 volte al dì, 7 giorni la settimana, per 12 settimane.

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Fig.9

In seguito, in assenza di dolore, è necessario incrementare gradualmente il carico sull’arto indossando uno zainetto sulle spalla con pesi da aumentare progressivamente fino a rendere l’esercizio nuovamente faticoso (anche lievemente doloroso).  

Esercizi nella tendinopatia achillea inserzionale

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Fig.10

POSIZIONE INIZIALE

Paziente in piedi con tutto il peso del corpo sull’arto interessato, in appoggio sull’avanpiede, a ginocchio esteso.

Arto controlaterale sollevato da terra.

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Fig.11

POSIZIONE FINALE

Dalla posizione iniziale il tallone viene lentamente abbassato fino a livello del pavimento, per poi tornare alla posizione iniziale.

Effettuare 3 serie da 15 ripetizioni, 2 volte al dì, 7 giorni la settimana, per 12 settimane.

Esercizi per tendinopatia bilaterale

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Fig.12

Appoggiare un arto su un gradino; effettuare gli esercizi come sopra con l’arto controlaterale.

Ripetere poi con l’altra gamba.

Questo serve ad evitare, per quanto possibile, la contrazione concentrica dei muscoli del polpaccio.

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Fig.13

In seguito, se non è comparso dolore durante l’esercizio precedente, è necessario riempire uno zaino con pesi gradualmente maggiori (iniziando con 5 Kg) fino a rendere l’esercizio nuovamente doloroso.

Questo vale sia nei pazienti con sintomi monolaterali che bilaterali.

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